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Primo piano

28/06/2010

Iacopino/ Il Tricolore è la bandiera della libertà d’informazione

“La democrazia vive di verità, non di censure”, afferma il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Enzo Iacopino. “I giornalisti italiani hanno il dovere di essere il 1° luglio in piazza Navona alla manifestazione indetta dalla Fnsi contro il ddl Alfano. Non si tratta di difendere un diritto, ma di onorare il dovere costituzionale, che sentiamo, di offrire ai cittadini una informazione completa, fornendo loro la possibilità di sapere e scegliere in maniera consapevole. La verità non ha le bandiere di questa o quella parte politica. E se si ha davvero rispetto per la verità e per il diritto dei cittadini ad avere una informazione libera dovremmo vedere una piazza Navona “invasa” dal Tricolore”.
11/06/2010

DDL ALFANO/IL DOVERE DELLA DISOBBEDIENZA CIVILE

“L’Ordine risponderà in sintonia con gli altri enti di categoria a questa sfida che è un atto di violenza alla Costituzione e ai cittadini italiani”. È l’annuncio del segretario dell’Odg, Enzo Iacopino, dopo l’approvazione in Senato del ddl Alfano: “Il tempo delle parole è purtroppo finito ed ha spazzato via la speranza alimentata in decine di incontri da parlamentari i quali, singolarmente o anche davanti a più persone, avevano manifestato perplessità sul contenuto delle norme e garantito un impegno per modificarle in maniera radicale. Resta la possibilità che la Camera recuperi spazi che garantiscano ai cittadini il diritto di essere informati in maniera piena. Ma c’è la consapevolezza che la determinazione di alcuni in grado di decidere con un semplice gesto chi sarà parlamentare e chi no, in occasione di elezioni nelle quali deputati e senatori sono di fatto nominati da un gruppetto di persone, non consente di farsi illusioni di sorta.
09/06/2010

INTERCETTAZIONI/ Iacopino: i giornalisti tutti uniti tuteleranno il diritto dei cittadini alla verità

“Non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo accettare una legge, il ddl Alfano, che priverà i cittadini del diritto di sapere per poter scegliere in maniera consapevole”, afferma Enzo Iacopino, segretario nazionale dell’Odg. “Falliscono tutti i tentativi di trovare una soluzione capace di coniugare davvero il dovere costituzionale dei giornalisti di informare l’opinione pubblica con l’altrettanto nobile dovere di tutelare la privacy di tutti e di ciascuno. Prevale la logica di un assoluto divieto sostanziale con l’aggiunta di un gratuito atto di violenza contro cittadini qual è la legittimazione degli editori ad interferire anche su ogni singolo atto dei giornalisti.
30/05/2010

INTERCETTAZIONI/Del Boca, l’Ordine dovrà tutelare i cronisti obiettori

L'Ordine dei giornalisti dovrà impegnarsi a tutelare in prima persona, come ente di diritto pubblico, i giornalisti che per compiere il loro dovere violeranno la nuova legge sulle intercettazioni. Ad affermarlo è il presidente uscente (e candidato alle prossime elezioni dell'Ordine) Lorenzo Del Boca. "I giornalisti in tutta questa vicenda - ha dichiarato Del Boca - non stanno difendendo un loro diritto, ma un diritto dei cittadini, quello di essere informati. I giornalisti hanno solo un dovere: dare le notizie di cui sono a conoscenza. Se per farlo sono costretti a violare la legge,l'Ordine deve stare al loro fianco ma in modo concreto assumendosi la responsabilità di ciò che il giornalista scrive".
27/05/2010

INTERCETTAZIONI/Il Parlamento abbia il coraggio di tutelare il diritto dei cittadini

Sul decreto intercettazioni si può certamente fare di più”, è il commento di Lorenzo Del Boca e Enzo Iacopino, presidente e segretario dell’Ordine dei giornalisti, alle aperture che la maggioranza in Senato ha programmato sul ddl Alfano.
 
“E’ apprezzabile lo sforzo annunciato dal sen. Maurizio Gasparri (nella foto) e da altri autorevoli esponenti del Pdl e della Lega. Un risultato al quale l’Ordine non è estraneo perché senza cercare riflettori ha promosso e partecipato ad incontri con i parlamentari, l’ultimo dei quali martedì in Senato, per riflettere insieme sulle devastanti conseguenze delle norme così come erano state messe a punto dalla commissione. Ma si può fare di più, certamente.