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Primo piano

14/07/2010

Iacopino/Gli emendamenti al ddl Alfano non soddisfano il bisogno di verità del Paese

Il pacchetto di emendamenti al ddl Alfano, presentati o annunciati, non è la risposta necessaria al bisogno di verità che il Paese ha, come documentano gli ultimi fatti di cronaca di straordinaria corruzione. Non possono bastare le ipotizzate modifiche relativamente a ciò che concerne il diritto costituzionale dei cittadini ad avere una informazione libera, completa e veritiera. Gli unici benefici previsti riguardano gli editori, gli stessi che incassano denaro dallo Stato per poi compensare anche con 2,50 euro ad articolo i giornalisti. Questi ultimi continueranno a rischiare fino a 10.000 euro di sanzione pecuniaria, il carcere e la sospensione dalla professione inflitta con le stesse garanzie che esistono nei Paesi totalitari.
12/07/2010

Smascheriamo gli editori/niente provvidenze a chi non rispetta i giornalisti

Il 17 giugno un nutrito gruppo di parlamentari ha presentato alla Camera dei Deputati una proposta di leggeper promuovere l’equità retributiva nel lavoro giornalistico”. Primo firmatario l’on. Silvano Moffa (nella foto), presidente della commissione Lavoro a Montecitorio
Una iniziativa analoga è stata preannunciata in Senato, ad opera di Elio Lannutti e Vincenzo Vita, e da un altro parlamentare, Giorgio Merlo che ha denunciato con scandalo quei “dati della vergogna”, contenuti in una ricerca fatta dall’Ordine, illustrata nella sede di via Parigi alla presenza del ministro Giorgia Meloni, la quale annunciò il pieno “appoggio del governo” alla iniziativa.
06/07/2010

Fini/attenzione per la riforma dell’Ordine e per i freelance

Il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha ricevuto oggi a Montecitorio il nuovo vertice dell'Ordine dei giornalisti.

La delegazione era composta dal Presidente Enzo Iacopino, dal Vicepresidente Enrico Paissan, dal Segretario Giancarlo Ghirra e dal Direttore Ennio Bartolotta.
Nel corso dell'incontro con il presidente della Camera, secondo quanto si apprende, i vertici dell'Ordine dei giornalisti hanno ribadito talune perplessità circa l'ultima formulazione del testo sulle intercettazioni, delle quali Fini ha preso atto.
E' stato, inoltre, sollecitato l'avvio dell'iter parlamentare del provvedimento sulle ''norme per promuovere l'equità retributiva nel lavoro giornalistico''.
30/06/2010

“Tessera del tifoso”: inutile per i giornalisti

In riferimento al provvedimento emanato dal Ministero dell’Interno che rende obbligatoria la ‘tessera del tifoso’ anche per i giornalisti sportivi regolarmente accreditati, il vicepresidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Enrico Paissan, dichiara:
 
L’Ordine Nazionale dei Giornalisti esprime il proprio sconcerto rispetto all’orientamento di includere anche i cronisti sportivi regolarmente accreditati nelle procedure previste dalla normativa della cosiddetta “tessera del tifoso”.
Va detto a chiare lettere che l’aspetto della sicurezza negli stadi rappresenta da troppo tempo un problema primario con il quale tutti i soggetti interessati – società, forze dell’ordine, operatore dell’informazione in primis – sono chiamati a misurarsi responsabilmente e quindi tutte le misure che vanno nella direzione giusta devono essere condivise e sostenute e i giornalisti sono impegnati a fare, meglio e più di prima, la parte che ad essi spetta.
29/06/2010

Iacopino/ Berlusconi ha fatto un miracolo

Intervistato da Sky, il Presidente dell’Odg Enzo Iacopino ha, tra l’altro, affermato: “E’ doveroso ammetterlo: Berlusconi ha fatto un miracolo. E’ riuscito a ridare unità ai giornalisti che si ritroveranno tutti in piazza Navona il 1° luglio, una piazza che sarebbe bellissimo vedere ‘invasa’ dal Tricolore. Si potrebbe rispondere che le dichiarazioni del Presidente del Consiglio sullo sciopero dei lettori lasciano senza parole. Ma forse è meglio ricorrere all’ironia. Berlusconi dovrebbe sostituire chi gli scrive le battute. Quella di lasciare i giornali in edicola non è nuova, è di un altro esponente politico di opposto segno. Si tratta di un volgare plagio, dunque. Se la situazione non fosse seria si potrebbe lanciare l’idea di non parlare per un giorno di Berlusconi e del governo. Ma la cosa potrebbe tornare comoda a chi non vuole che i giornalisti raccontino ai cittadini la verità. Così ci godiamo il miracolo che ha compiuto il governo Berlusconi”.