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28/01/2015

Frammenti di storia

1710
Lo sviluppo
della stampa inglese

 
In Inghilterra, nel 1710, erano vendute annualmente 2 milioni di copie di giornali. Nel 1724, erano pubblicati 3 quotidiani, 10 trisettimanali e 5 settimanali. Nel 1757 i giornali vendevano otto volte di più che nel 1712.
Nel 1776, erano editi 53 giornali. Nel 1753 la tiratura era stata di 7 milioni di copie; salì di mezzo milione nel 1760, a 12.300.000 nel 1776, a 15 milioni nel 1790, a 24.422.000 nel 1811 e a 33 milioni nel 1833.
Nel 1784, Londra aveva 8 quotidiani che salirono a 14 nel 1785.
Nel 1855, quando le tasse vennero abrogate, 26 nuovi giornali comparvero a Londra, otto domenicali, specializzati in sport e cronaca nera: vendevano dalle 50.000 alle 100.000 copie, con una punta di 200.000 mila per il “News of the World”.
 
 
1797
Napoleone: i giornali
28/01/2015

Ancona ricorda il primo giornalista caduto nella Grande Guerra

Ad Ancona nel primo centenario della morte è stato ricordato Lamberto Duranti, primo giornalista italiano a cadere eroicamente nella Grande Guerra, combattendo con la Legione Garibaldina nelle Argonne contro i tedeschi.
Duranti fu sepolto con gli onori militari nel cimitero delle Tavernelle di Ancona e sul feretro fu posta la camicia rossa di garibaldino che presentava un largo strappo da un lato e chiazze di sangue. Nell'occasione la città di Ancona proclamò il lutto cittadino e gli intitolò poi una strada.
28/01/2015

Bernstein e Woodward raccontano Bradlee, in trincea nella vicenda del Watergate

Il mitico direttore del “Washington Post”, Ben Bradlee, scomparso il 21 ottobre 2014, è stato ricordato dai due Premi Pulitzer dello “Scandalo Watergate”, Carl Bernstein e Bob Woodward, nel reportage “Tutti gli uomini del direttore” (la Repubblica, 9 novembre 2014).
28/01/2015

Il cyberlettore e il giornalismo 2.0

Il 48° Rapporto CENSIS sulla situazione sociale dell’Italia, nel 2014, affronta il tema della comunicazione digitale che ha cambiato domanda e offerta d’informazione.
  

I grandi cambiamenti in corso nel mondo digitale hanno completamente innovato il rapporto con l’informazione: da una parte inducendo nel lettore di notizie, tradizionalmente devoto alla lettura del quotidiano, una mutazione in “cyberlettore” – non solo lettore, ma utente a tutto tondo che, se non abbandona la carta, almeno la integra con i pixel –; dall’altra, favorendo un rafforzamento del digitale nel modello di business editoriale e nelle redazioni online, con una conseguente modificazione del “patrimonio genetico” del giornalista, ormai recante l’impronta 2.0.
28/01/2015

Quando dietro a un grande campione, c’è anche un grande giornalista

Era l'estate del 1952. L'Italia usciva faticosamente dalla guerra. E il ciclismo , allora sport nazionale più del calcio, veniva a fagiolo per farla dimenticare. Avevamo dei grandi campioni come Fausto Coppi e Gino Bartali (più Fiorenzo Magni, il terzo uomo)  e una voglia potente di risalire la corrente e di darci dei traguardi: di ritrovarci dietro a un simbolo vincente dopo molte umiliazioni.