Dalla metà dell’ Ottocento vengono pubblicati in Italia fogli e periodici, per lo più satirici e critici verso il potere costituito, che utilizzano nella testata nomi e categorie o razze di animali, di uccelli, di pesci, di insetti, per richiamare un programma editoriale affidandolo a quelle sensazioni che, a livello popolare, il verso o il comportamento di un equino piuttosto che di un volatile, suscitano con immediatezza.
Così il mulo è la bestia che raglia contro gli avversari e tira calci non di poco conto , l’ asino prova a svegliare “ il popolo utile, paziente e bastonato “ mentre la rana gracida e disturba i potenti, la zanzara li punzecchia, la mosca li innervosisce e il pappagallo fa il verso ai conformisti di ogni colore.Il ragno prende gli avversari nella sua tela, il lupo li colpisce, il corvo gracchia contro gli inciuci di governo.