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Piemonte

23/10/2009

Perquisizioni e sequestri nelle redazioni novaresi

La solidarietà ai colleghi che hanno fatto il loro dovere di giornalisti
 
La Procura della Repubblica di Novara ha ordinato giovedì 22 ottobre la perquisizione delle postazioni di lavoro, delle abitazioni e il sequestro delle memorie dei computer e dei telefonini di tre colleghi di Novara: Renato Ambiel caposervizio della redazione provinciale de La Stampa, del direttore della Tribuna Novarese Giuseppe Cortese e del cronista del bisettimanale Attilio Barlassina. I tre risultano indagati per aver anticipato a fine settembre le notizia di una inchiesta di corruzione che ha portato proprio questa mattina l’arresto di cinque persone: un sott’ufficiale dei carabinieri, la moglie funzionaria della Prefettura, un imprenditore edile e altre due coinvolte.
06/10/2009

Dimissioni del segretario Emmanuela Banfo: la lettera del presidente Sergio Miravalle

Ecco il testo della lettera del presidente Sergio Miravalle che è stata letta in Consiglio regionale dell’Ordine durante la seduta del 5 ottobre scorso:
 
Le dimissioni della collega segretario dell’Ordine Emmanuela Banfo sono il segno evidente di un disagio personale e politico che si era già manifestato nei mesi scorsi. Le prese di posizione e l’invito pubblico a ritirare le dimissioni rivolte allora a Emmanuela da un gruppo consistente di colleghi dentro e fuori dal Consiglio, l’avevano convinta a restare al suo posto con rinnovato impegno.
Di questo e di tutto il lavoro intenso e intelligente svolto fin dall’inizio di questa consiliatura l’intero Consiglio deve ringraziare la collega.
11/05/2009

Lettera aperta rivolta ai Parlamentari piemontesi

Nella giornata di domani proclamata dall’Ordine nazionale dei giornalisti, il consiglio del Piemonte ha deciso di diffondere una lettera aperta rivolta ai parlamentari piemontesi per sollecitare la riforma della legge istitutiva dell’Ordine che risale a 46 anni fa.
Con questa lettera aperta si vuole porre all’attenzione il fatto che l’informazione sia innanzitutto un diritto dei cittadini e che il grado di liberta’, di civilta’, di un popolo, di un Paese si misuri sulla liberta’ dei sui media,siano carta stampa, on line, agenzie, radio o televisioni.
L’informazione non dev’essere propaganda. L’informazione non dev’essere pubblicita’.L’informazione non dev’essere potere che s’affianca ad altri poteri. Questi secondo l’ Ordine dei giornalisti del Piemonte, sono alcuni dei principi fondamentali che devono caratterizzare la nostra professione.
23/07/2008

Massimo Giletti si dimette dall'Ordine dei giornalisti

Massimo Giletti si è dimesso dall'Ordine dei giornalisti. Lo annuncia l'Ordine del Piemonte, dove lui era iscritto, e che ha accolto le sue dimissioni archiviando così il procedimento disciplinare che lo vedeva incolpato di violazione delle norme sul divieto di commistione tra informazione giornalistica e pubblicità.
«È una scelta quella di Giletti - commenta il presidente dell'Ordine del Piemonte Sergio Miravalle - che attesta la consapevolezza dell'incompatibilità tra attività giornalistica e pubblicità». È la conclusione - spiega una nota dell'Ordine - di una vicenda che aveva già visto Giletti sottoposto, sempre per la stessa violazione sulla pubblicità, a tre sanzioni disciplinari nel 1998, nel 2005 e nel 2006, rispettivamente a dodici, due e poi ancora dodici mesi di sospensione. Il nuovo procedimento riguardava lo spot del pollo Amadori nell'ambito di Domenica In su Rai Uno.

10/05/2005

Ordine Piemonte: da revisionare legge regionale editoria

Revisione della legge regionale sull’editoria locale, aiuti alle emittenti televisive piemontesi, impegno per la tutela e lo sviluppo della sede Rai di Torino, definizione di criteri di pluralismo nella distribuzione della pubblicità da parte di Regione e enti locali, applicazione della legge 150 del 2000 ai giornalisti dipendenti della Regione: sono queste le cinque richieste rivolte alla presidente della Regione, Mercedes Bresso, dal presidente del consiglio dell'Ordine dei giornalisti, Mario Berardi. Per quanto riguarda l'attuale legge regionale, Berardi sottolinea che risale al 1990 e stanzia annualmente duecento milioni di vecchie lire per tutta l’editoria locale piemontese: “Una cifra - si legge nella lettera - palesemente irrisoria, mentre le testate subalpine registrano una significativa crescita nella diffusione e nell'occupazione”.