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Cinque anni in provincia e un mese di carcere per diffamazione: è questa la pesante pena inflitta a un giornalista di una radio russa di provincia, accusato di aver calunniato tre amministratori locali, imputando loro l'uccisione di un suo collega. Una condanna ''inusualmente severa'' per la Russia postsovietica, scrive il giornale “Moscow Times”. Il condannato si chiama Nikolai Goshko di Radio Vesna (Urali). Goskho era accusato di diffamazione per aver evocato sospetti sull'ex governatore regionale Aleksandr Prokhorov, il suo vice e l'ex procuratore distrettuale a proposito dell'omicidio, nel 2000, di Serghiei Novikov, allora direttore di Radio Vesna. Il sospetto non ha poi trovato conferma, malgrado gli amministratori siano stati in effetti incriminati per abusi.
L’informazione su Internet è ritenuta più affidabile (voto medio 6,2) di quella della carta stampata (5,5) e della Tv (solo 3,9), mentre le notizie diffuse dai media giudicate più credibili riguardano sport e cultura/spettacolo (voto medio 6,4 e 6,2) rispetto a quelle di politica interna ed estera (4,2 e 4,4) e di economia e finanza (4,5). Sono questi i risultati di un’indagine Swg. Intervistato un campione di 300 dirigenti, imprenditori e liberi professionisti. Sulla professionalità media dei giornalisti italiani, giudizi positivi. Il primo dovere? Rispettare “il diritto a capire dei cittadini”, e poi “non omettere volontariamente parte delle informazioni a propria disposizione”.
Oltre l'82% delle inviate di guerra ha subito minacce o intimidazioni, il 55,2% è stato vittima di
molestie sessuali, il 6,9% di uno stupro, il 34,5% di abusi fisici, il 41,4% di violenze psichiche e il 7,4% è stato preso in ostaggio. Sono i risultati dei una ricerca sperimentale condotta su giornaliste impegnate in zone di conflitto da almeno tre anni, alcune con un'esperienza di 15-16 anni, realizzata dall'Istituto internazionale per la sicurezza dei giornalisti. Lo studio è stato presentato, a Roma, dal direttore dell'Istituto, Sarah de Jong, nel corso della conferenza internazionale “Giornaliste sulla linea di fuoco”.
La Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) ha protestato con il presidente Fidel Castro per il fermo e l'espulsione di alcuni giornalisti (tra cui due italiani), inviati all’Avana per seguire il vertice dei dissidenti cubani. In una nota l’Ifj, che rappresenta più di 500 mila giornalisti in oltre 110 Paesi, sottolinea di aver esortato Cuba a porre fine alla sua “lunga campagna contro i giornalisti indipendenti”. “Questi fermi e la protratta carcerazione di oltre 20 giornalisti e scrittori, sono la sconvolgente prova dell'intolleranza che ispira la politica sui media”, ha dichiarato Aidan White, il segretario generale della Federazione.
La stampa francese è in una fase di stabilizzazione, dopo anni di calo cronico delle copie vendute. Lo ha reso noto l'Ufficio francese di registrazione della diffusione della stampa. Mentre la stampa gratuita continua a crescere con 312.68 milioni di copie diffuse nel 2004 (in testa “Metro” e “20 minutes”), la stampa quotidiana nazionale registra un calo dello 0,5% rispetto al 2003 e del 7,7% negli ultimi cinque anni. Le 55 testate della stampa quotidiana regionale accusano un calo dell'1,39% (che raggiunge il 5,8% dal 1999).Vanno bene, invece, la stampa settimanale regionale (+1,13%) e la stampa periodica (2,1 miliardi di copie diffuse nel 2004).