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Dopo circa 11 mesi di prova, il quotidiano inglese The Times ha abbandonato il formato tradizionale ed esce solo in versione compatta. Durante questo periodo, è stato, infatti, possibile acquistare il quotidiano in entrambi i formati, ma adesso in edicola c’è solo quello “compact”. “Il lancio del formato compatto ha trasformato le fortune del giornale ed ha reso il Times ancora più influente”, ha detto il direttore della testata, Robert Thomson.
Dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, arriva una nuova condanna per la Turchia. Violata la libertà d'espressione in sei casi che riguardano cinque persone, condannate per le loro posizioni a favore della causa Curda (contestato il reato di propaganda separatista). Tra i giornalisti finiti in carcere, Medeni Ayhan, redattore capo della rivista Ozgur Bilim: la prima volta nel 1993 (un anno di carcere per due suoi discorsi); la seconda nel 1996, sempre un anno di prigione per il suo libro dal titolo “Il filosofo curdo Ehmede Xani”.
“Gran parte dell'editoria italiana si rifornisce dai giganti della carta che acquistano il legname tagliato nelle foreste primarie della Finlandia”: a denunciarlo Greenpeace. “Le foreste primarie finlandesi - ha spiegato il responsabile campagna foreste del movimento ambientalista, Sergio Baffoni – sono essenziali per diverse specie animali e per la vita delle comunità indigene Sami che dipendono da esse per la loro sopravvivenza e per la loro vita culturale, così come per l'allevamento delle renne”.
La Federazione internazionale dei giornalisti (FIJ) ha riaperto il suo ufficio ad Algeri, chiuso da due anni, per aiutare i giornalisti algerini a rafforzare e proteggere i loro diritti. La decisione è stata presa in seguito alle proteste internazionali contro l'incarcerazione di due giornalisti algerini, Mohamed Benchicou e di Hafnaoui Ghoul, condannati rispettivamente a due anni e a quattro mesi di carcere. La loro detenzione “ha ravvivato i timori sulla libertà di stampa in Algeria'', ha detto il segretario generale della FIJ, Aidan White.
“Il giornalista quasi perfetto”: è questo il titolo del libro firmato dal capo redattore dell’Indipendent, a Londra, David Randall. Distribuito in questi giorni, non è il solito manuale di giornalismo: lo scopo è quello di sfidare le vecchie e ciniche ortodossie e di dimostrare - come ha spiegato lo stesso autore - “che esiste un modo, e spesso anche più di uno, per produrre un giornalismo onesto e attento, per accendere qualche entusiasmo e per ripristinare un po’ di fiducia in un'impresa assediata, all'esterno, dai nemici della libertà di espressione e, al suo interno, da chi ne tradisce i principi basilari''.